lunedì 4 luglio 2011

La croce dalle sette pietre

Un film di Marco Andolfi(anche se al posto del nome dell'autore ci starebbe bene "merda")

Arnold di Troll 2 inizierebbe questa recensione esordendo stilosamente con un "OH MY GOOOOOOOOOOOOD".
Il film parte già da un'idea piuttosto malata, ovvero far scontrare un lupo mannaro contro la camorra. Il fatto è che non stiamo parlando della solita temibile quanto pericolosa camorra organizzata ma di una sua riproduzione caricaturale che annega nell'abisso del ridicolo.
Il nostro eroe è in possesso appunto di una croce dalle sette pietre che gli viene "prontamente" scippata da due delinquenti in motorino che paiono essere la controfigura di due bimbiminkia all'esame del patentino. Da qui iniziano le peripezie per il recupero dell'artefatto, l'unico strumento  che permette al protagonista di fermare la sua trasformazione in licantropo. Licantropo? Ho scritto licantropo? Scusate volevo dire uomo vestito di un cappuccio peloso ricavato da qualche Trudy e due luridi guanti. Già, dimenticavo il tocco di classe: il parapalle pubico...
L'inizio del film che vede un vegliardo malconcio intento a far riti satanici ricorda un altro noto abominio cinematografico... "GHOULIES". Questo dovrebbe bastare a frenare la vostra curiosità, ma continuiamo con la recensione.
I dialoghi sono piuttosto poveri nonchè stereotipati, basati sui normali protocolli di discussione. Le esclamazioni dei camorristi sono ancor peggiori e stupide: "Chisto m'ammazz' è pazz', è pazz'!" oppure "Siam'innocent', San Gennaro aiutaci tu!". Si commentano da sole...
Le scene si susseguono seguendo almeno in apparenza una logica? NO! All'improvviso, non si sa perchè, non si sa per quale arcano motivo ma ha luogo una scenetta consistente in una tempesta di spezzoni già visti in precedenza con una musica irritante di sfondo...
Come se non bastasse, non appena udirete l'ululato del mannaro comincerete a chiedere pietà cercando di forarvi i timpani. Sembra infatti di sentire una di quelle sveglie per bambini a basso costo comprate dal venditore più pezzente.
Ma non preoccupatevi, la pellicola gioca anche la carta "amore": nella prima metà del film si innesca infatti un processo di innamoramento tra il protagonista e una presunta prostituta che sboccia dopo un dialogo di venti secondi circa, per poi consolidarsi in baci e amorevoli fusioni che farebbero invidia ai neofiti del gioco della bottiglia.
Tralasciando tutti questi aspetti, a cosa serve il vegliardo satanista che si vede all'inizio? Non serve assolutamente a niente! Vi ammonirei a vedere il film, ma siccome sono premuroso ed altruista ve lo risparmio..



ATTENZIONE!
BOLLINO SPECIALE 










A breve una nuova recensione...

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